Saggio per determinazione di tinture in Materiali Tricologici
Le tinte in commercio contengono perlopiù, assieme ad una base cremosa che funge da matrìce disperdente, le seguenti sostanze:
Ammoniaca - Ha la funzione di aprire le squame del materiale tricologico, in modo da consentire la penetrazione del colorante vero e proprio.
Acqua Ossigenata - ha la funzione di eliminare i pigmenti naturali all'ìnterno del pelo e di attivare le sostanze coloranti che, una volta ossidate, si incastrano nelle fibre.
Sostanze Organiche Pigmentati (amminofenoli, dìammine aromatiche): non sono coloranti in sé stessi, ma prodotti intermedi che, dopo l'ossidazione, divengono tali. I coloranti così formati, si fissano poi alla cheratina del capello in modo stabile, cosicché non sono più solubili ne in acqua ne nei più comuni solventi organici.
Il saggio proposto per la determinazione di sostanze coloranti nei materiali tricologici si basa sulle proprietà dell'Acido Tioglicolico.
Tale acido è in grado di interferire nei legami chimici (ponti di idrogeno) che costituiscono la struttura di riavvolgimento (struttura secondaria e terziaria) della cheratina la proteina costituente i materiali tricologici.
Distinguendo almeno in parte i sopra citati ponti di idrogeno, si ottiene una apertura della struttura elicoidale della cheratina, nelle cui spire sono imprigionate le sostanze coloranti che pertanto fuoriescono, passando in soluzione nell'acido tioglicolico.
L'acido tioglicolico non interagisce altresì coi pigmenti naturalmente presenti nel materiale trìcologico, i quali sono legati alla fibra capillare in modo molto più stabile rispetto ai coloranti artificiali, per quanto tenaci essi siano.
Il saggio presenta inoltre l'innegabile vantaggio dalla semplicità di esecuzione, poiché è sufficiente immergere il pelo nel reagente, che è incolore; nel caso sia avvenuto un precedente processo di colorazione mediante le metodiche sopra citate il pigmento utilizzato passa in soluzione nell'acido, colorandolo; tale reazione viene incrementata in velocità mediante riscaldamento.
Come usare il test sul pelo del cane:
1 - Prendere il pelo in alcune parti del corpo: gambe, torace, schiena, parte inferiore del corpo gambe posteriori.
2 - Metterle il pelo in una piccola provetta
3 - Riempire per metà la provetta con Acido Tioglicolico e chiudere.
4 - Riscaldare la provetta. Durante il riscaldamento ricordarsi di agitare la provetta a intervalli di 10/15 secondi per evitarne la rottura.
5 - In pochi secondi si ottiene il risultato. Se il pelo è tinto si scolora e il liquido diventa da violetto a rosso a seconda di quanto tempo è passato dalla tintura. Se il pelo non è tinto l'acido rimane trasparente.
Il test è stato proposto da Fabio Ferrari (All. SCEDIR) per fermare la cattiva abitudine di tingere i cani e spingere gli allevatori a lavorare per migliorare naturalmente il colore.
Nota:
Usare guanti e tenere lontano dai bambini. Non toccare la pelle con i guanti quando si usa l'acido. |
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